Secondo gli “esperti” che hanno redatto la ” Carta nazionale aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito Depositonazionale.it”, la provincia di Trapani, ed in particolare il territorio comunale di Calatafimi risulta, almeno per loro, un sito idoneo ad ospitare un deposito di rifiuti radioattivi. Nell’attesa di saperne di più, soprattutto sulle logiche che hanno condotto a questo risultato non poteva non scatenarsi l’immediata protesta. Già Italia Nostra è sul piede di guerra, come le associazioni ambientaliste e non solo. Ma tutti sono stati anticipati dalla presidente provinciale del PD avv. Valentina Villabuona e da Rosario Vivona segretario della sezione locale di Calatafimi che hanno diffuso un comunicato stampa che riportiamo integralmente. ( a.v.)
“La notizia della pubblicazione dei siti dove costruire il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è allarmante, nella nostra provincia viene individuata l’area di Calatafimi – Segesta che certamente non risponde ai parametri richiesti, ovvero aree vulcaniche, sismiche, soggette a frane, inondazioni.
Non è la prima volta che questa zona è interessata da questo tipo di operazioni, ricordiamo il progetto di Gallitello dove doveva sorgere un impianto privato di smaltimento rifiuti, in una zona che è di fatto il “granaio di Calatafimi” e che avrebbe distrutto le colture biologiche e messo in ginocchio l’agricoltura della zona. Seppure capiamo la necessità che ha l’Italia di dotarsi di questi depositi, tutto ciò non può avvenire a danno di territori ricchi di bellezze culturali ed ambientali, ricordiamo solo che nel territorio di Calatafimi ci sono boschi naturali come quello di Angimbé unici in Sicilia.
Questo impianto non sarà mai realizzato, perché ci impegneremo attraverso i rappresentanti del Partito Democratico affinché le zone siciliane vengano riviste, rispettando i parametri indicati e che certamente non possono riguardare un territorio come quello di Calatafimi – Segesta”.