La notizia non è stata ancora confermata ufficialmente, neanche smentita se parli con qualche amministratore comunale e, soprattutto, gira tra gli impiegati delle varie sedi comunali: altri tre dipendenti del comune di Trapani hanno contratto il Covid19, si sa che operano rispettivamente presso il servizio idrico, lavori pubblici e tributi. Ormai sono una decina i dipendenti comunali alle prese con questo terribile virus. Sembrerebbe un potenziale cluster se non fosse che i dipendenti operano in strutture diverse e distanti. Casi singoli quindi, ma l’allarme c’è.
Se ne è reso conto l’assessore al personale Dario Safina che proprio oggi ha firmato una direttiva che si rifà al DCPM emanato ieri sera dal premier Conte, ma che allarga le decisioni oltre il decreto. Al primo posto pone il problema di autorizzare i dipendenti al lavoro agile o smart working, ma al contempo stabilisce che la percentuale prevista dal DCPM ( 75%) va applicata non al totale del personale dipendente, ma unicamente a coloro “ che svolgono attività compatibili al lavoro agile e va, pertanto, escluso il personale impiegato in attività da svolgere necessariamente in ufficio”.
A decidere quali sono i lavori e quali i dipendenti che potranno svolgere il lavoro a casa saranno i Dirigenti, ma avverte l’assessore si deve “tenere in debito conto e con priorità che l’operatività degli uffici deve rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese”. I dirigenti sono invitati a predisporre “piani operativi” che non escludano turni di lavoro flessibili. L’altra direttiva, per alcuni aspetti la più importante, anche perché è stata al centro di un vivace scambio di lettere con il sindacato UIL, riguarda “l’utilità di sottoporre TUTTI i dipendenti ai test sanitari per accertare la positività o meno del personale al Covid19.
Il datore di Lavoro, il (Dirigente) dott. Petrusa, proceda ad avanzare richiesta all’ASP; se i tempi non saranno tempestivi provveda ad impegnare le somme acquisendo preventivi di spesa”. Che, tradotto, significa: vanno fatti con urgenza, anche a costo di farli a pagamento con strutture private. Insomma, indicazioni operative precise anche nei tempi, non a caso la direttiva si chiude con l’invito ai Dirigenti di trasmettere i loro “piani operativi” al Sindaco, all’assessore al Personale, agli assessori di riferimento ( cioè a tutti ndr) e al Segretario Generale.
In questa nuova direttiva, molto utile, forse in ritardo sulla necessità di procedere ai test sanitari per tutti i dipendenti, manca, secondo alcuni, la necessità di rafforzare la sanificazione di quegli uffici che dovranno continuare a rimanere aperti e ricevere il pubblico. Chissà potrebbe arrivare una nuova direttiva dell’assessore Safina.
Aldo Virzì
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