Il progetto è fintamente nascosto, ma noto a tutti: espropriare dal vecchio gruppo dirigente gli asset economici a gestione pubblica, ma non solo questi, per affidarli ai “fedeli” procedendo di pari passo alla loro ristrutturazione. Un disegno, malcelato, che nasce, si sussurra, nelle stanze di Palazzo D’Alì ma che si propaga sino a Erice, al palazzo comunale, sempre più una dependance del capoluogo. D’altra parte, da quando il Sindaco Giacomo Tranchida è sbarcato da Erice a Trapani l’unificazione di fatto degli interessi dei due comuni, tanto avversata sino al 2018, si è compiuta. 

L’ultima perla di questo disegno - che ha già riguardato l’ATM, poi il Luglio Musicale, ma anche la Trapani Servizi - riguarda adesso la Funierice, la società partecipata dal Comune di Erice e dal Libero Consorzio comunale di Trapani( per intenderci l’ex Provincia Regionale ndr). 

Il fatto. Una premessa è d’obbligo: la Funierice, una srl, dopo un periodo burrascoso nel quale sembrava dovesse chiudere definitivamente i battenti per la situazione economica, nonostante svolgesse una attività estremamente importante per il turismo, grazie al cambio del consiglio di amministrazione ( con alla testa il Presidente Franco Palermo) e il direttore generale Germano Fauci, si è completamente ripresa, e i suoi bilanci da qualche anno sono in attivo. Sembra che questo fatto dia fastidio, soprattutto a chi da tempo ha preso di mira la società e cerca di accorparla all’ATM di Trapani. A questo obiettivo era già mirato l’ingresso nel Cda dell’ATM, nel febbraio dello scorso anno, del cosiddetto rappresentante del comune di Erice: si parte con la scusa del servizio unificato degli autobus nei due comuni per aggiungere quello dei parcheggi a pagamento e finire su Funierice.

 Sulla gestione del servizio parcheggio unificato si era aperto uno scontro tra comune di Erice e il commissario dell’ex provincia che, invece, sarebbe stato favorevole a far gestire il servizio proprio da Funierice che aveva presentato,  su richiesta, un piano di fattibilità industriale. Non se ne fece più nulla. Ma adesso, improvvisamente, tutto torna di attualità, con la decisione dell’amministrazione comunale ericina (solo idea della Toscano ?) di rivedere lo statuto e, in particolare, le mansioni del direttore generale. Un ridimensionamento del ruolo, quasi un annullamento, con affidamento della gestione ad altre figure, anche minori; ma in discussione sono anche i poteri del consiglio di amministrazione, con un potere di indirizzo e controllo che verrebbe affidato direttamente ai soci. Insomma, il primo passo, come sostiene chi “sa”, per l’inglobamento nell’Atm che, in questo modo, andrebbe a gestire il servizio funiculare, ma anche i parcheggi del territorio ericino. Sorpreso chi si aspettava che sull’ipotesi di riforma ci sarebbe stato un niet da parte del dott. Cerami, l’ex magistrato commissario del Libero Consorzio, che è ormai agli sgoccioli del suo incarico e che, forse per questo, non vuole creare altre frizioni, dando il suo placet alla modifica statuaria.

Adesso la palla metaforica passa nelle mani del consiglio comunale di Erice, la sua approvazione avvierà di fatto la “smobilitazione” di Funierice verso altri traguardi. Rimane un lato personale e umano: il direttore generale Fauci da molte settimane è costretto a rimanere a casa per le sue condizioni fisiche, ma ha continuato a lavorare approntando il nuovo piano industriale. Ma chi ha deciso di portare a compimento la cosiddetta riorganizzazione della Funierice non può aspettare la guarigione e la presenza del direttore generale, ha fretta di completare l’opera.

In attesa della riunione e delle decisioni del consiglio comunale una sola presa di posizione : è della consigliera Simona Mannina, che riportiamo integralmente in altro spazio del giornale.

                                                                           Aldo Virzì

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